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Il Giardino delle Piante - Radicepura Competition

THAUMA, la rigenerazione dell’angosciante stupore in paesaggio interiore.
 Questo progetto di botanica vuole aggiungere al suo processo un valore sensibile al giardino traverso simboli di valori etici, estetici ed ambientali per trovare un dialogo nell’interno di quelle persone che lo percorrono, facendosi delle domande disruptive nella società postmoderna, che ha tanti punti in comune con quella postclassica, dov’è la natura e il paesaggio, nella sua complessità, fanno di medio per la ricerca di risposte nell’interno delle nostre anime per rimediare l’angoscia che si porta avanti in questo periodo d’incertezze mondiali, di vuoti concettuali e di mancanza d’identità. 
Entro la storia filosofica, troviamo il periodo Ellenistico, che comincia dopo la morte di Alessandro Magno con la crisi e guerra che deviene nella suddivisione dell’Impero in quattro regni. L’età della Grecia Classica era finita, la struttura della polis era entrata in crisi, per quanto l’uomo greco non è più l’uomo fondato e strutturato della polis, dov’è era arrivato a una perdita di fiducia nella vita pubblica e nella politica corrotta.

 L’uomo di conseguenza si ripiega su sé stesso, lo sgretolamento del mondo sociale viene a generare un pensiero sulla salvezza dell’individuo, nella ricerca di senso nell’interiore della propria anima. La ricerca della salvezza nella devastazione fa avvicinarsi alla religione trasformandosi nella ricerca etica (quella in crisi) del com’è essere ‘felice’ per mettere in prattica “la buona vita”.

 Le scuole filosofiche si trasformano in forme organiche dov’è ad ogni condizione d’angoscia deve corrispondere una filosofia come terapia per l’anima, Il Giardino di Epicuro (fuori città), lo Stoicismo e lo Scetticismo. Lo politico si trova spostato verso lo personale, com’e nuovo luogo di conquista dell’essere, la prospettiva si diversifica, si reggetta la scala sociale imposta e adesso la filosofia può arrivare a ciascuno che vuole praticare la soteriologia (nel Giardino filosofico possono partecipare anche donne e schiavi) avendo un terreno preparato per la nascita del Cristianesimo.
 Il giardino d’Epicuro a differenza dell’Accademia di Platone e il Liceo d’Aristotele, si basa nella medicina dell’anima, dell’ askesis  (la prattica dell’ascetismo) , la dissoluzione dell’amore in un congiunto più amplificato com’è l’amicizia, nella forma di libertà d’espressione, l’autarchia com’e antigona del dolore (aponia), perché la felicità è soltanto la carenza di questo nella ricerca del piacere in uno stato di lataraxia, imperturbabile e apatia come un modo per vivere nel momento presente con consapevolezza del essere provvisorio. La felicità si trasforma in un sinonimo d’un’anima tranquilla, rigettando la citta nella sua opulenza, “la politica del consumo e del lusso che, senza moderazione, trasformava gli esseri umani in animali e causava in loro miseria e dolore”.

 Nel giardino c’è uno spazio per filosofare, dov’è avere un santuario naturale, dov’è si porta l’espressione dello sensibile in una vita tranquilla, semplice e piacevole. Un ritiro spirituale della vita cittadina e delle questioni politiche, dov’è il bene più pregiato è il piacere condiviso.

 Oggi, in un mondo d’agitazioni e disturbi, bisogna riconfigurare al giardino com’è il paesaggio interiore dov’è trovare la pace con noi stessi.
Come il tema propone, l’ambiente mediterraneo è parte di una cultura cosmopolita ma di chiara identità anche nella sua forma antropica di terrazzati che hanno operato per secoli in stretta armonia con la natura stessa e avendo utilizzato la pietra lavica presente sul suolo com’è materia naturale per la trasformazione del paesaggio. In questo luogo, della zona Sud Est del Mediterraneo, vicino al vulcano Etna, il suolo è d’origine basaltico prodotto delle sedimentazioni laviche.

 Prendendo com’e ideologia estetica la geometria sacra dov’è ci sono i archetipi morfologici universali, essendo codici per la lettura del mondo interiore ed esteriore in una vera armonia, è com’e si presentano nel progetto del giardino i terrazzi di basalti colonnari che portano a diverse altezze la macchia mediterranea di piante endemiche, dov’è la Sicilia è il luogo con maggior ricchezza di specie (307 specie), e l’importanza dell’endemismo è nel conoscere e proteggere dei attributi biologici e storico evolutive che ripresentano taxa endemici e i suoi patroni biogeografici.

Immagine nº1: Passeggiate su basalti colonnari.
Si riprodurre il messaggio della vegetazione del Piano Alto del Mediterraneo, dell’Etna e lo porta giù, alla nostra altitudine. La macchia mediterranea ci porta i messaggi incantandoci sotto un effetto rilassante che sia tanto per il suo aroma com’e per la sua medicina ancestrale, e noi mortali cominciamo a capire l’essenza della felicità, com’e mancanza di dolore.
Immagine nº2: Macchia Mediterranea del Piano Alto
Siamo da fronte a un Giardino Terapeutico del tipo Riparatore, dov’è serve di supporto emozionale, ridurre lo stress e c’è un aumento del benessere, e si verifica nella scelta specifica delle piante tanto aromatiche com’e medicinali. Un così detto ‘Giardino del futuro’ dov’è la biodiversità fa a la autosufficienza com’e vera proposta di sostenibilità (un giardino indipendente dell’uomo) dov’è insetti aiutano a combattere malattie mentre non ha bisogno d’irrigazione d’acqua o dei trattamenti fitosanitari, essendo resilienti ai cambiamenti climatici e siccità.

Sono anche legati a queste piante un mondo mitologico, come per esemplificazione, il rosmarino, mito di Apollo, dov’è Esso si ergeva verso il cielo con animo eterno e di libertà da un lato, ma legato, dall’altro lato, saldamente da possenti radici alla terra. Anche l’ulivo com’e nella sua simbologia di libertà nella sua essenza cosmopolita.

Ci troviamo così con il paesaggio del ciclo di vita, ma da una prospettiva della rigenerazione, propria come la natura ci viene a spiegare in tempi brevi per darci a noi umani, la possibilità di capire che anche della morte si rigenera vita, in un’altra forma, com’è mentre capiamo la nostra condizione di mortali, possiamo godere la nostra vita, negando l’immortalità e cosi evitare la sofferenza che fa l’idea di morte com’è limite e finale di tutto bene, essendo il desiderio d’una vita infinita quello che ci fa stare in ansia per lo immutabile, e per quanto, resulta inutile.

Cosi come promulgava Epicuro nel suo giardino com’e di tutti quelli che volevano essere parti, la felicità attraverso la imperturbabilità e nella servitù e servilismo, la capacità di essere il governante di sé stesso. In,
“un mondo malato, dov’è uomini sono sottoposti ai terrori del futuro e ai tormenti reciproci”,
potere provare la gioia di vivere.
Il Giardino delle Piante - Radicepura Competition
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